In medicina lo studio del sistema nervoso centrale e di quello periferico prende il nome di neurologia.
Per rilevare patologie o disturbi che colpiscono il cervello, il midollo spinale, il tronco encefalico o altri plessi è necessario sottoporti a una visita neurologica. Il neurologo per elaborare o completare una diagnosi si avvale di esami radiologici specifici.
La radiologia che si occupa di studiare e diagnosticare le anomalie del sistema nervoso e delle strutture annesse, come cranio, encefalo, colonna vertebrale, prende il nome di neuroradiologia.
Quali sono i principali esami neuroradiologici?
Gli esami che rivestono un ruolo di primo piano nella diagnostica in campo neurologico, sono la Tomografia computerizzata (TC) e, soprattutto in termini di completezza, la Risonanza Magnetica (RM).
La Tomografia Computerizzata impiega le radiazioni ionizzanti (raggi X) per attraversare la struttura ossea. I dati raccolti vengono trasmessi al rilevatore che proietta la “mappa” della struttura allo schermo: il sistema ricostruisce così l’immagine tridimensionale dell’apparato scheletrico.
Per ottenere le immagini gli ecografi impiegano invece gli ultrasuoni: la trasmissione delle onde ultrasonore si attenua o si accentua in base al tipo di tessuto rilevato restituendo un’immagine allo schermo.
La Risonanza Magnetica, come spiega il nome, utilizza invece i campi magnetici. Il paziente viene sottoposto a un campo magnetico statico che attrae i protoni dei tessuti verso le linee di forza. Questo processo biochimico ricostruisce le immagini tenendo conto della struttura della materia e di tutte le formazioni anatomiche diverse.
Grazie a questo processo la RM consente infatti di acquisire contemporaneamente informazioni complesse come quelle relative a osso, cartilagine, muscoli lcon una risoluzione di immagini altissima e accurata.
Quando è necessario effettuare un esame neuroradiologico?
Se il paziente presenta problemi alla colonna vertebrale, alla testa, al collo, all’apparato visivo e uditivo oppure al sistema nervoso centrale, il neurologo lo sottoporrà ad anamnesi e a un esame atto a conoscere lo stato del sistema motorio, della coordinazione, del linguaggio e delle funzioni autonomiche.
Qualsiasi anomalia che coinvolga il cervello, il cervelletto, il midollo spinale o la colonna vertebrale richiede un esame neuroradiologico specifico come la Risonanza Magnetica all’encefalo.
La Risonanza Magnetica all’encefalo può diagnosticare con accuratezza malattie degenerative gravi come il Parkinson o la demenza, l’epilessia, la sclerosi multipla, i tumori, le malformazioni arterovenose, gli aneurismi e le ischemie, disturbi nel nervo acustico e ottivo, ematoi cerebrali, encefaliti.
Con la RM o con la Tomografia Computerizzata si rilevano inoltre tutte le lesioni e malattie che interessano la colonna vertebrale quali protrusioni e ernie discali.
Come si curano le protrusioni o ernie discali?
Nel caso vengano rilevate, in fase di esame, protrusioni o ernie discali, Comedica offre ai pazienti la possibilità di sottoporsi a un trattamento alternativo all’intervento chirurgico paravertebrale: l’Ozonoterapia TAC Guidata.
Che cosa è l’Ozonoterapia TAC guidata?
È un trattamento evolutivo della puntura intramuscolare che prevede l’infiltrazione di una miscela di ossigeno-ozono direttamente sulle radici nervose in sofferenza, mediante una TC che guida il posizionamento dell’ago.
La miscela di ossigeno-ozono viene così somministrata alla fonte del dolore diminuendone fortemente l’entità. L’ossigeno-ozono agisce inoltre sulla dimensione dell’ernia disidratandola e riducendone il volume.
Si tratta di una procedura risolutiva nell’80% dei casi e molto breve: la durata della somministrazione dura circa 20 minuti.
Come si effettua la Risonanza Magnetica?
Il paziente si sdraia supino su un lettino mobile che viene fatto entrare in un tunnel aperto alle estremità.
Il campo magnetico genera le immagini tridimensionali e le trasmette al monitor, per l’intera durata dell’esame, dai 15 ai 30 minuti e il paziente dovrà rimanere immobile.
Non è richiesta preparazione fatta eccezione per il digiuno nelle 4 ore antecedenti all’esame se richiesto con mezzo di contrasto.
È sempre consigliato portare con se esami diagnostici precedenti.
Controindicazioni della Risonanza Magnetica
Non esistono controindicazioni particolari perché la Risonanza Magnetica non impiega radiazioni.
È tuttavia sconsigliata la RM alle donne in gravidanza, ai pazienti con impianti come pacemaker, protesi metalliche, elettrodi o quanto possa interferire con i campi magnetici.
In caso di allergie, punti di sutura o clip è necessario informare il medico.
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