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La gastroenterologia è la scienza che si occupa dello studio dello stomaco (gaster), dell’intestino (enteron) e, più in generale, degli organi che compongono l’apparato digerente (esofago, colon-retto, intestino tenue, colon, retto), del pancreas e delle vie biliari.

Il medico specializzato nella diagnosi delle malattie che interessano l’apparato gastrointestinale è il gastroenterologo.

Quali sono le patologie trattate dal gastroenterologo

Le patologie che interessano l’apparato digerente, trattate dal gastroenterologo, sono molteplici e di diversa natura.

Spaziano infatti dalle più comuni allergie alimentari, diarrea o stitichezza, ernia iatale, gastrite o reflusso alle patologie più complesse come il morbo di Crohn, le parassitosi intestinali, polipi o pancreatiti.

Analizziamo alcune delle più comuni malattie che interessano i vari organi dell’apparato digerente.

Esofagiti

Le esofagiti sono infiammazioni dell’esofago (che possono diventare croniche), che provocano bruciore al condotto. Possono essere causate da

  • reflusso dei succhi gastrici che vengono a contatto con la mucosa in caso di malfunzionamento del cardias;
  • reazioni allergiche che portano a un’alta concentrazione di globuli bianchi nella mucosa;
  • trauma da contatto con farmaci o altre sostanze
  • infezioni, batteri o virus generalmente legati alla scarsa funzionalità del sistema immunitario (pazienti affetti da cancro o HIV).

Reflusso gastroesofageo

Il reflusso gastroesofageo una malattia molto diffusa (interessa circa il 20% della popolazione europea) e si manifesta quando i succhi gastrici vengono a contatto con le pareti dell’esofago in quantità superiore a quella fisiologica,  provocando rigurgito o bruciore.

Ernia iatale 

L’ernia iatale è una patologia piuttosto comune che interessa  il 15% della popolazione italiana.  Il rilassamento delle pareti dello iato causa lo scivolamento di una parte dello stomaco nel torace.

Se invece è la parte superiore dello stomaco a passare nella cavità toracica si parla di ernia paraesofagea. Quando, in rari casi, si manifestano entrambe le forme si parla di ernia iatale mista. La risalita degli acidi gastrici fino all’esofago causa reflusso gastroesofageo, bruciore, rigurgito e, dopo i pasti, anche palpitazioni cardiache, nausea e disfagia.

Gastrite

Una delle più comuni patologie dello stomaco è la gastrite che si manifesta generalmente con la sensazione di bruciore, crampi addominali, nausea, vomito, inappetenza. 

Le cause della gastrite possono essere imputate all’uso di farmaci, a una dieta non corretta, all’abuso di alcool, allo stress ma anche a un’infezione da Helicobacter Pylori.

L’Helicobacter è un batterio che può colonizzare lo stomaco umano già dall’infanzia e viverci senza causare alcun problema. Il batterio tuttavia può diventare pericoloso quando danneggia le cellule generando ulcere o gastrite cronica.

Ulcera gastrica o duodenale

L’ulcera peptica è una lesione della mucosa delle vie digestive. Si parla di ulcera gastrica quando interessa lo stomaco, ulcera duodenale se interessa il primo segmento dell’intestino tenue.

In entrambi i casi si avvertono dolori addominali, bruciore, senso di nausea, vomito o inappetenza, nei casi più gravi possono manifestarsi sanguinamenti interni, e di conseguenza anemia, dimagrimento eccessivo, pienezza gastrica.

Nel caso di ulcera gastrica i sinomi si manifestano dopo mangiato, nel caso di ulcera duodenale il dolore viene avvertito a riposo, anche durante la notte.

Celiachia

La celiachia è una patologia cronica autoimmune che l’organismo scatena quando si assume glutine.  

Se non correttamente diagnosticata, la celiachia produce un’infiammazione all’intestino e l’appiattimento dei villi intestinali che non saranno più capaci di assorbire i nutrimenti. 

Il mancato assorbimento, ad esempio, di vitamine, oligoelementi può causare seri danni al sistema sanguigno, osseo, all’apparato riproduttivo oltre a causare disturbi quali crampi, diarrea, eccessiva perdita di peso. 

Non esiste una cura per la celiachia se non l’assoluta eliminazione di glutine dalla dieta.

Sindrome del Colon Irritabile

Oltre il 10% della popolazione tra i 20 e i 50 anni soffre della sindrome dall’intestino irritabile.

La sindrome, comunemente detta sindrome del colon irritabile o colite spastica, si manifesta con dolori addominali, crampi, alternanza di stipsi e diarrea, sintomi che possono di conseguenza generare debolezza, affaticamento, emicrania, cistite, fibromialgia, depressione.

La sindrome si manifesta più frequentemente nelle donne, le cause sono molteplici e di varia natura: stress, fattori biologici, intolleranze alimentari, malattie da reflusso o malattia celiaca.

Polipi 

Nei soggetti con più di 40 anni è frequente la comparsa di polipi: delle irregolarità alle pareti del colon o del retto che variano per forma, dimensione e modalità di crescita.

È bene tenere conto che non tutti i polipi sono tumori ma, tutte le neoplasie in principio sono polipi. I polipi del colon retto sono generalmente asintomatici fino al raggiungimento di dimensioni considerevoli o degenerative.

Nei soggetti a rischio per familiarità, e più in generale come forma di prevenzione, è consigliato sottoporsi periodicamente a colonscopia, esame invasivo che però consente l’individuazione dei polipi e, soprattutto, la loro rimozione. 

Diverticoli

La presenza di diverticoli nell’intestino, diverticolosi, è un’alterazione anatomica dell’anatomia dell’intestino e interessa circa il 65% della popolazione adulta, prevalentemente femminile.

La diverticolite, invece, è l’infiammazione dei diverticoli. I sintomi della diverticolosi sono quelli riconducibili alla sindrome del colon irritabile (gonfiore, irregolarità intestinale), nel caso si manifesti l’infiammazione invece, quindi diverticolite, i sintomi sono dolori, stipsi o diarrea, nause, inappetenza.

Calcoli Biliari

I calcoli biliari si formano generalmente nella colecisti (o cistifellea) sotto forma di  sassolini di varia misura. Questo è un effetto della cristallizazione della bile, il liquido che consente la digestione dei grassi.

Se i sali biliari o il colesterolo sono in eccesso, la bile solidifica e ostruisce i dotti biliari.

L’ostruzione causa un’infiammazione acuta della cistifellea, dei dotti e spesso del fegato dando origine a forti dolorè richiesto l’intervento chirurgico di rimozione della colecisti (colecistitectomia).

Quando è richiesta una visita gastroenterologica?

Nei casi sintomatologici sopra indicati, che interessano l’apparato digerente, e in molti altri ancora, è bene rivolgersi al gastroenterologo

La visita gastroenterologica inizia generalmente con un’anamnesi del paziente che ne verifica le abitudini alimentari, lo stile di vita, l’uso di farmaci ed eventuali patologie note.

Il medico procede poi con la palpazione e auscultazione dell’addome per verificare lo stato dei singoli organi ed effettuare, se possibile, una diagnosi. 

In molti casi è necessario sottoporsi anche ad altri accertamenti quali: 

  • esami del sangue, delle urine, esami parassitologici; 
  • esami diagnostici radiologici come ecografie, radiografie, TAC, RM;
  • esami endoscopici invasivi quali coloscopia, rettoscopia, gastroscopia.

Presso il centro Comedica i medici specialisti in gastroenterologia eseguono visite diagnostiche complete, ecografie delle anse intestinali, ecografia dell’addome superiore e inferiore e di tutti gli organi digestivi.È inoltre possibile effettuari tutti gli accertamenti di laboratorio necessari alla diagnosi.

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